L'acqua è vitale. Ora più di prima
Il coronavirus ha colpito anche l'Etiopia mettendo a rischio milioni di persone. Sappiamo che per prevenirne la diffusione è necessario osservare pratiche semplici come lavarsi le mani, indossare mascherine e rispettare il distanziamento sociale.
Nella maggior parte dei paesi africani, come in Etiopia, la cronica carenza di acqua favorisce purtroppo da sempre, il dilagare di virus. Senza fonti di acqua pulita e potabile manca l'elemento base per proteggersi adeguatamente. Assicurare questo diritto fondamentale assume ora una valenza ancora più importante. Senza acqua nessun virus può essere fermato.
Contesto di riferimento
In Etiopia solo poco più della metà della popolazione usufruisce di acqua potabile e, nonostante l'incremento nella distribuzione raggiunto negli ultimi anni, il numero di persone che non ha accesso all'acqua è tra i più alti del continente africano. In molte zone dell’Etiopia circa il 46% della popolazione preleva l'acqua da pozze, ruscelli o fiumi insalubri. Negli stessi corsi attraversati dagli animali o utilizzati per abbeverarsi, è possibile vedere persone lavarsi, donne e bambini lavare i panni. Sono le donne e le bambine ad occuparsi di trasportare l'acqua dal fiume a casa, spesso percorrendo diversi chilometri con pesanti taniche. Nei tukul (abitazioni tradizionali) l’acqua non viene bollita perché la legna é un bene prezioso e va risparmiata. I rischi per la salute legati all'utilizzo di acqua non potabile, contaminata da parassiti o insetti vettori di malattie, sono numerosissimi. Colera, epatite, tifo e diarrea sono causa di mortalità infantile più di quanto lo siano Aids, malaria e tubercolosi messe assieme. Inoltre, l'approvvigionamento dell'acqua affidato per lo più alle bambine le costringe di fatto ad abbandonare la scuola per andare a raccoglierla.
Sintesi del progetto
Per assicurare l’accesso ad acqua potabile, specie nelle aree rurali, siamo impegnati nella realizzazione di pozzi o al loro ripristino. Per trovare l’acqua occorre scavare talvolta anche fino a 200 metri, per questo affidiamo la trivellazione a ditte specializzate. Il pozzo viene consegnato alla popolazione fornito di generatore di corrente, pompa, tubazioni, serbatoio per la raccolta e una fontana con più rubinetti per la distribuzione. In qualche caso si provvede anche alla realizzazione di una rete idrica per raggiungere più nuclei abitati.
Obiettivi
- incrementare l’accesso ad acqua sicura e potabile migliorando le condizioni di salute della popolazione
- ridurre il tasso di mortalità dell’intera comunità grazie all'utilizzo di acqua potabile
Attività
La realizzazione di un pozzo, talvolta corredato di una rete di distribuzione idrica e di diversi punti di erogazione, si concretizza in una serie di attività:
- studio idrogeologico, progettazione del pozzo e della rete di distribuzione;
- montaggio e smontaggio di una macchina scavatrice, preparazione del terreno per l’escavazione;
- intervento di scavo e trivellazione;
- fornitura e installazione di rivestimenti;
- lavori di messa a punto del pozzo;
- installazione di una pompa d’acqua;
- prova di pompaggio;
- posizionamento di un serbatoio per acqua in vetroresina montato sopra una torre con basamento in calcestruzzo;
- realizzazione di una rete di distribuzione;
- costruzione di punti di erogazione.
La rete idrica si rende a volte indispensabile quando lo studio idrogeologico sconsigli l'escavazione del pozzo in prossimità del villaggio per mancanza di falde acquifere nel sottosuolo, oppure quando la popolazione beneficiaria è distribuita in un territorio vasto, con nuclei abitati distanti fra loro. In tal caso, lungo la rete idrica vengono realizzati diversi punti di distribuzione (fontane dotate di più rubinetti) posti vicini ai luoghi più popolati. Per la realizzazione degli stessi vengono utilizzati materiali acquistati localmente (cemento, sabbia, pietre, ghiaia).
La valenza di questo progetto è duplice: non solo un sistema di approvvigionamento idrico è in grado di assicurare il diritto all'acqua a un'intera comunità, ma l'accesso ad acqua sicura e potabile rappresenta la condizione essenziale per la liberazione dalla povertà e dalle malattie.
Beneficiari
- comunità locale
- manodopera locale
Costi del progetto
I fattori che incidono sul costo di un pozzo sono molteplici. Innanzitutto, i costi per lo scavo dipendono dalla profondità che si deve raggiungere per trovare l'acqua. La seconda voce di spesa che può gravare notevolmente sul costo finale è connessa all'eventuale rete di distribuzione e alla sua estensione. A titolo esemplificativo, l'ultimo pozzo che abbiamo realizzato nella località di Abuna ha avuto un costo complessivo di circa 390.000 euro, 78.000 euro per lo scavo di 200 metri e 312.500 euro per una rete di distribuzione di 5 km in grado di soddisfare i bisogni di 12.000 persone.
Dove stiamo intervenendo
Attualmente sono in corso i lavori nei pressi di Mesena Bako, nel sud del Paese. Il terreno è stato perforato fino a raggiungere una profondità di 191 metri. Il progetto prevede la realizzazione di un pozzo e di una rete di distribuzione (circa 7 km) che si diramerà in due direzioni al termine delle quali saranno costruiti due punti di approvvigionamento (due fontane con 4 rubinetti ciascuna).
Come aiutarci
Donazioni di qualsiasi importo sono un contributo fondamentale per la realizzazione del progetto. Per la tua donazione scegli una modalità di versamento tra quelle elencate in “Tutti i metodi di pagamento” e indica nella causale: “ACQUA PER LA VITA”.
Con 35 euro contribuisci all'acquisto delle tubazioni
Con 60 euro contribuisci ad acquistare il materiale per la costruzione del pozzo
Con 100 euro contribuisci alla realizzazione di una fontana
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Sommità del pozzo
Tubazioni della rete ed interro del primo tratto
Generatore di corrente
Edificio per il generatore. Sullo sfondo il nuovo complesso scolastico
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