• Un'agricoltura sostenibile per Gimbi e Areka

Località: Areka - Gimbi
Zona: Wollaita - West Welega
Regione: Nazioni, Nazionalità e Popoli del Sud - Oromia

Contesto di riferimento 

Il territorio di Areka e Gimbi, dove sorgono i due Centri di accoglienza per bambini disabili o sieropositivi, è relativamente fertile. Tuttavia, la grande povertà che affligge la popolazione e la mancanza di competenze tecniche non consentono di dar vita a coltivazioni strutturate e la massimizzazione della loro produttività. L’agricoltura rimane conseguentemente confinata a livello di sussistenza.

Sintesi del progetto

Con il progetto “Un’agricoltura sostenibile per Areka e Gimbi” è stato possibile mettere a coltivazione il terreno non edificato di pertinenza dei due complessi che sorgono su un’area complessiva di 4 e 3 ettari rispettivamente. Sono state sviluppate piantagioni multi-colturali stabili (ortaggi, caffè, mango, papaia, mais) in grado di sopportare lunghi mesi di siccità alternati a periodi di piogge intense. Una produzione agricola disgiunta dagli eventi atmosferici stagionali contribuisce a rispondere alle necessità dei circa 160 bambini che vivono nei centri. Inoltre, la scelta di un sistema multi-colturale risponde a due obiettivi: migliorare il benessere alimentare dei bambini diversificando quanto più possibile la loro dieta, ed eliminare i rischi legati ad un sistema mono-coltura

Parte integrante del progetto è quello di offrire la possibilità ai braccianti impiegati nell'attività agricola di conoscere metodologie moderne e di trasferire le buone pratiche apprese all'interno dei villaggi di appartenenza.

Risultati

I piccoli ospiti dei centri di accoglienza, minori con gravi disabilità o sieropositivi, hanno visto migliorare il proprio benessere alimentare grazie a una dieta sana e bilanciata. L’accesso a un’alimentazione completa, oltre ad essere un diritto, è indispensabile a un sano sviluppo, soprattutto considerate le delicate condizioni di salute dei beneficiari. Inoltre, lo sfruttamento razionale dei terreni normalmente produce eccedenze che vengono distribuite gratuitamente alla popolazione locale.

La diffusione di metodologie moderne di coltivazione nei villaggi di appartenenza dei braccianti ha determinato un migliore sfruttamento delle risorse naturali incrementando la produttività, sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo.

Beneficiari

Minori orfani, disabili o sieropositivi ospiti del Centro di accoglienza “San Giovanni Paolo II” di Areka o del Centro “San Pio da Pietrelcina” a Gimbi; braccianti; comunità locale

Costi del Progetto

Questo progetto ha una doppia valenza: dà lavoro a 12 braccianti e cibo a circa 160 bambini e ragazzi ospiti dei nostri Centri e alle circa 80 persone che turnando nelle 24 ore, lavorano presso di essi. Produce indubbiamente un grande risultato, ma costituisce un costo fisso per stipendi, attrezzature e sementi. Per questo abbiamo bisogno delle tue offerte.

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